Pillola n. 14 - Accordo di Partenariato 2014-2020: le novità per il portale OpenCoesione

05/11/2014

Cosa è l’Accordo di Partenariato, cosa prevede e quanto vale?

Il 29 ottobre 2014 la Commissione Europea ha adottato l’Accordo di Partenariato con l’Italia, cioè il piano strategico con le priorità d’investimento per il ciclo di programmazione 2014-2020 dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei (Fondi SIE): Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), Fondo Sociale Europeo (FSE), Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) e Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP).

Le risorse comunitarie sono pari, complessivamente, a circa 44 miliardi di euro di cui 31,1 miliardi di euro sono destinati ai fondi FESR (20,6 miliardi) e FSE (10,4 miliardi), 10,4 miliardi di euro al FEASR e 0,537 miliardi di euro al FEAMP. Alla Cooperazione territoriale europea (che include Programmi condivisi fra più regioni di diversi Stati membri) sono destinati 1,1 miliardi di euro e 0,567 miliardi di euro sono invece le risorse per l’iniziativa in favore dell’occupazione giovanile “Youth Employment Initiative”. L’Italia è il secondo Stato membro UE per dotazione di questa parte del bilancio comunitario, dopo la Polonia ed è tra i contribuenti netti all’Unione. Agli stanziamenti comunitari si aggiungono gli oltre 20 miliardi del cofinanziamento nazionale dei Programmi che attueranno la strategia condivisa.

L’Accordo individua 60 Programmi regionali e 14 Programmi nazionali, i cui contenuti specifici saranno definiti a conclusione del negoziato attualmente in corso con la Commissione Europea su ciascuno di essi. L’Accordo di Partenariato si articola sugli 11 Obiettivi Tematici previsti dai regolamenti europei intervendo nei vari ambiti di policy in modo differenziato nelle diverse categorie di regioni previste per il 2014-2020: le tredici “regioni più sviluppate” (11 regioni e 2 provincie autonome) corrispondo al Centro Nord geografico; il Mezzogiorno si articola in due categorie di regioni di cui Sardegna, Abruzzo e Molise sono definite “regioni in transizione” mentre Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia sono le “regioni meno sviluppate” dove si concentra la quota maggioritaria (oltre il 70 per cento) dei Fondi assegnati all’Italia.

La programmazione 2014-2020 interviene in un periodo eccezionale, a seguito della più grave recessione dal secondo dopoguerra. Le difficoltà strutturali del sistema economico, riflesse nella scarsa dinamica della produttività, continuano a frenare la ripresa e a produrre un forte aumento delle disuguaglianze sociali e territoriali in tutte le aree del Paese. Le scelte operate nell’ambito dell’Accordo di Partenariato, partendo dal quadro macroeconomico dell’Italia, tengono conto dei fabbisogni territoriali e delle principali carenze del sistema economico italiano proponendo interventi rivolti al sostegno all’occupazione di diversi target di popolazione con un focus specifico sui giovani; al sostegno alla ricerca, all’innovazione e alla competitività; all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e al risparmio energetico nei cicli produttivi; al rafforzamento dei percorsi di istruzione e degli ambienti educativi; al rafforzamento della capacità amministrativa delle autorità di gestione dei fondi  e alla modernizzazione della PA; al contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.

L’attuazione delle politiche di coesione è inoltre sostenuta anche dalle ulteriori risorse nazionali a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, dal Piano d’Azione Coesione e dalla programmazione complementare. 

 

Come si rafforza la strategia di open government sulle politiche di coesione? 

Tra le modalità per garantire l’efficace attuazione dei Fondi SIE, l’Accordo di Partenariato affronta i temi della trasparenza, della partecipazione e della collaborazione che costituiscono le principali dimensioni del paradigma dell’open government. In parallelo alla pubblicazione di dati e informazioni sul portale OpenCoesione, che assicura apertura e trasparenza sui singoli progetti finanziati, opera il Gruppo Tecnico su qualità e trasparenza dei dati (cfr. paragrafo 4.2 dell’Accordo), composto da rappresentanti delle Amministrazioni titolari dei Programmi e coordinato congiuntamente dal Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (DPS) e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze RGS-IGRUE, con l’obiettivo di definire e condividere il processo di miglioramento della produzione dei dati e della strategia di comunicazione, in modo da garantire la rappresentazione dello stato di attuazione degli interventi finanziati rispetto agli obiettivi prefissati. In questo modo si intende favorire un coinvolgimento sempre maggiore dei cittadini, anche tramite specifiche iniziative dedicate, come ad esempio il progetto “A Scuola di OpenCoesione” e la promozione di attività di monitoraggio civico facilitate da strumenti come la piattaforma Monithon.

 

Quali sviluppi per il portale OpenCoesione?

L’Accordo di Partenariato sancisce per il portale OpenCoesione il ruolo di portale unico nazionale per la programmazione 2014-2020 (cfr. paragrafo 4.2 dell’Accordo), così come previsto dall’art. 115 del Regolamento (UE) 1303/2013. OpenCoesione assolve dunque l’obbligo (per il 2007-2013 in capo alle Autorità di Gestione dei singoli Programmi) di pubblicazione delle informazioni sugli interventi finanziati e sui beneficiari con dettagli su risorse, avanzamento finanziario, luoghi e ambiti tematici, soggetti coinvolti, tempi di realizzazione e indicatori di output.

OpenCoesione continua quindi ad operare in continuità con quanto attualmente online rispetto agli interventi del ciclo 2007-2013, allargando lo spettro di pubblicazione di dati e informazioni anche oltre il perimetro delle politiche di coesione nazionali e comunitarie (in cui i Fondi per lo sviluppo rurale e il settore marittimo e la pesca non rientrano) e dotandosi di nuove e potenziate funzionalità volte a soddisfare appieno i requisiti regolamentari in materia di informazione e comunicazione (cfr. Pillola di OpenCoesione n.12). Proseguirà così la pubblicazione, con cadenza bimestrale ed in formato aperto, dei dati dei progetti in attuazione acquisiti dal Sistema nazionale di monitoraggio unitario, a sua volta reso più efficace grazie all’introduzione di innovazioni tecniche (cfr. paragrafo 4.1 dell’Accordo). Il Sistema nazionale di monitoraggio unitario è gestito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze RGS-IGRUE in coordinamento tecnico con il DPS, le Amministrazioni Centrali capofila per Fondo e le stesse Amministrazioni titolari dei Programmi e alimentato da queste ultime, con i dati sui singoli progetti, secondo un tracciato standard razionalizzato e semplificato, grazie ad una maggiore integrazione con altri sistemi che già contengono informazioni riconducibili ai progetti monitorati ed ai soggetti ad essi correlati.

 

Flussi informativi sui progetti in attuazione nel quadro dell’Accordo di Partenariato 2014-2020 

 

Tra le nuove funzionalità del portale saranno resi disponibili appositi widget che consentono di visualizzare su altri siti web, come ad esempio quelli delle Autorità di Gestione, specifici contenuti pubblicati su OpenCoesione estratti direttamente dal portale e quindi automaticamente aggiornati e costantemente allineati, come ad esempio gli elenchi delle operazioni e dei beneficiari. Questa impostazione è volta a sfruttare la pubblicazione su un unico portale di accesso come opportunità per una maggiore diffusione e trasparenza dei dati, per valorizzare i vantaggi di una standarizzazione in termini di contenuto e formato (cfr. Pillola n. 13) evidenziata anche dai risultati dell’indagine sulle caratteristiche delle “liste dei beneficiari” dei Fondi Strutturali, condotta nell’ambito dell’iniziativa OpenCoesione (cfr. Pillola n. 7).

 

Per ulteriori informazioni di carattere generale su OpenCoesione è possibile consultare le domande frequenti (FAQ) su www.opencoesione.gov.it/FAQ/