Data Card - La politica di coesione e la Giornata nazionale per la promozione della lettura
Il 24 marzo si celebra la Giornata nazionale per la promozione della lettura, che è stata istituita il 15 luglio del 2009 con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. L’obiettivo con cui nasce è sensibilizzare tutti i cittadini, e in particolar modo le nuove generazioni, sull’importanza di leggere.
La giornata sottolinea il ruolo ricoperto dalla lettura come strumento insostituibile per lo sviluppo e la diffusione della cultura, della conoscenza, della libertà e per l’unione e la coesione fra popolazioni e generazioni.
Gli spazi pubblici che promuovono la lettura sono le biblioteche. Secondo l’ultima rilevazione Istat dei Comuni, condotta grazie al Progetto “Informazione statistica territoriale e settoriale per le politiche di coesione 2014-2020” finanziato dal PON “Governance e Capacità Istituzionale”, in Italia esistono 8.131 biblioteche pubbliche e private presenti su tutto il territorio nazionale e di queste quasi otto su 10 (77,0%) sono di pubblica lettura, svolgono cioè una funzione orientata prevalentemente alla comunità locale. La rilevazione, diffusa a luglio 2024, fa riferimento al 2022.
La maggiore quota di biblioteche di pubblica lettura è localizzata al Nord (60,2%), seguono il Mezzogiorno (27,2%) e il Centro (12,6%). Le prime cinque Regioni per numero di strutture presenti sul territorio sono Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Sardegna.
La diffusione di queste infrastrutture di comunità non è omogenea a livello territoriale: le 12 Regioni del Centro e del Mezzogiorno ospitano complessivamente meno del 40% di tutte le biblioteche; un terzo dei Comuni italiani (33,7%) non ha alcuna biblioteca né di pubblica lettura né di altro tipo; la maggioranza di questi Comuni appartiene alle cinture dei grandi Centri e alle Aree intermedie (69,7%) mentre il restante 30,3% è in posizione periferica o ultraperiferica rispetto ai poli urbani, ricchi di servizi e infrastrutture. In pratica, dei Comuni con almeno una biblioteca di pubblica lettura, appena due su dieci (il 21,1%, su un totale di 8.131) sono nelle aree interne, cioè in quei territori più distanti dai centri di erogazione dei servizi essenziali.
Al dibattito sul ruolo e sul futuro delle biblioteche contribuiscono ricercatori e amministratori Come evidenziano i progetti descritti in questa Data Card, realizzati da Nord a Sud con i fondi delle politiche di coesione, questi spazi possono essere rivitalizzati e divenire cuore della comunità: luoghi di incontro e di connessione dove avviare processi di crescita culturale e civile, contribuendo così al benessere delle persone, dei cittadini, anche a partire dall’introduzione di “innovazioni” organizzative, come la previsione di nuovi servizi oltre a quelli legati al prestito bibliotecario e alle sale di lettura e studio.