Cicogna: gravidanze più sicure con il monitoraggio da remoto
Il progetto in breve
La storia del progetto
Il frutto del progetto di ricerca e innovazione denominato CICOGNA è un dispositivo medico per il monitoraggio a distanza delle gestanti nel periodo finale della gravidanza e in gravidanze a rischio. Si tratta di un progetto basato su tecnologie indossabili e sulla trasmissione da remoto dei parametri rilevati, che ha coinvolto alcune aziende private e visto la collaborazione della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, uno degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pubblici, l’ospedale che rappresenta il principale presidio sanitario per la città di Monza ed è sede della facoltà di medicina e chirurgia dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Il dispositivo è costituito da una panciera molto leggera, facile da indossare, con una schiera di fonendoscopi che ascoltano l'addome della madre e che, attraverso l'analisi dei suoni, permette di identificare diversi parametri, dal battito cardiaco alle pulsazioni, fino ai movimenti del feto, come i colpetti e i pugnetti che portano a una deformazione dell’addome. È un dispositivo che non richiede un’assistenza particolare e garantisce la possibilità di un controllo continuo sullo stato di salute del feto.
L’intervento nasce da un’intuizione da parte del titolare di una società di software che si occupa da tempo, in collaborazione con istituzioni sanitarie, di Sistemi di gestione medica e di Middleware per l’integrazione dei dispositivi biomedici. Una persona della sua famiglia, ha raccontato in un’intervista radiofonica nell’ambito di una trasmissione dedicata alle politiche di coesione in Regione Lombardia, aveva perso un bambino, nato morto. Di fronte a questo shock, ha immaginato di sviluppare un software capace di gestire i dati e lanciare allarmi clinici, in particolare nel di tempo che va da un po' di settimane prima del parto fino al travaglio, con un controllo continuo sullo stato di salute del feto, “per segnalare eventuali anomalie che avrebbero potuto evitare quello che avevamo vissuto”, come ha detto ai microfoni della radio il titolare dell’impresa.
La sperimentazione del dispositivo è stata fatta su una quindicina di pazienti che avevano portato a termine la gravidanza, come ha spiegato Sara Ornaghi, ricercatrice e medico del San Gerardo di Monza. Ornaghi spiega che il tipo di assistenza è assimilabile al cosiddetto “tracciato”, cioè alla cardiotocografia, il monitoraggio della frequenza cardiaca fetale, indicatore del benessere del bambino, che attualmente “viene fatto una tantum, in ambito ospedaliero, con frequenza settimanale o bi-settimanale” in particolare verso la fine della gravidanza. “Non c'è monitoraggio continuo e soprattutto l'identificazione dello stato di benessere non è continua” dice Ornaghi, sottolineando “un aspetto innovativo, collegato al monitoraggio continuo, che permette di definire e identificare il pattern specifico per quel bambino e, in caso di anomalie significative, porta a una segnalazione. Oggi, invece, ci basiamo sulla percezione della madre, che però riguarda eventualmente solo la ridotta mobilità del bambino”.
Grazie al progetto Cicogna, cioè, un elemento soggettivo (le sensazioni della madre) passa a un controllo di tipo oggettivo, fondamentale per descrivere lo stato di salute del feto e in parte della madre. La raccolta dei dati e la loro trasmissione, con l’eventuale allerta clinica, può essere facilmente gestita da remoto, tramite telefoni connessi alla rete dedicati. È un sistema di monitoraggio a distanza, che identifica, quando necessario, un intervento anche da parte dei medici all’interno dell’ospedale, riducendo in questo modo anche il numero di accessi non programmati.
Nell’anno scolastico 2021-2022 il progetto è stato di un'attività di monitoraggio civico nell'ambito di A Scuola di OpenCoesione. Il report Monithon redatto dal team “Piume 2AU” del Liceo delle Scienze umane "Ernesto Breda" di Sesto San Giovanni (MI) sottolinea come il progetto sia "innovativo e funzionale", evidenziando l'efficacia di "un prodotto davvero utile poiché permette di controllare 24 ore su ventiquattro i parametri vitali sia del bambino che della gestante".