Lombardia: riabilitarsi “oltre le sbarre” con il progetto Vale la pena
Il progetto in breve
La storia del progetto
Dai dati del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria pubblicati sul sito del Ministero della Giustizia emerge che al 31 agosto 2024 i detenuti e le detenute presenti nelle carceri del nostro Paese erano oltre 61 mila, con 10 mila detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare. Tra le regioni che presentano maggiori problemi di sovraffollamento, la Lombardia è nei primi posti.
Dalla necessità di fronteggiare tale fenomeno, ma soprattutto dall’urgenza di poter garantire ai/alle detenuti/e la possibilità di reintegrarsi in società e avere una prospettiva concreta “oltre le sbarre”, nasce il progetto “Vale la pena - Dalla reclusione all’inclusione”, finanziato dal Fondo Sociale Europeo del ciclo di programmazione 2014-2020 di Regione Lombardia, con un importo di 454.082,74 euro. Alle cooperative beneficiare dell’intervento è stato affidato il compito di articolare una serie di azioni progettuali nei due Istituti penitenziari di Brescia "Nerio Fischione" e "Verziano", con l’obiettivo di favorire percorsi di inclusione sociale rivolti a soggetti in esecuzione penale e/o a fine pena.
Diverse le figure professionali coinvolte, le quali hanno contribuito ad attivare un percorso di supporto psicologico interno al carcere, un servizio di mediazione linguistica, l’inserimento di persone con problematiche psichiatriche in laboratori occupazionali presso cooperative con specifica esperienza in tale ambito, attività di teatro sociale sul tema della genitorialità e 22 tirocini della durata di 4 mesi per consolidare le competenze dei detenuti e favorirne l’inserimento lavorativo. Inoltre, al fine di favorire lo sviluppo di una vera e propria autonomia, il progetto ha previsto la possibilità di usufruire di 22 posti letto nell’ambito della rete di offerta abitativa integrata di Housing sociale della città di Brescia.
Grazie all’Agente di Rete e al suo ruolo cruciale, le azioni previste dall’intervento sono state progettate in maniera personalizzata, ovvero sulla base delle esigenze dei singoli detenuti/e. La presenza di questa figura ha contribuito positivamente al coinvolgimento del territorio e al rafforzamento del dialogo tra esso e l’Amministrazione penitenziaria.
Le cooperative e i partner coinvolti nell’iniziativa hanno raggiunto ottimi risultati. Lo dimostra il fatto che il progetto “Vale la pena” è alla sua terza edizione, e soprattutto ha registrato un calo drastico di recidiva, che passa dal 60% al 6%. Dal report Monithon realizzato dal Team Rinascita dell’Istituto “L. Einaudi” di Chiari (BS), che ha realizzato su questo progetto una ricerca di monitoraggio civico nel 2023 nell’ambito del percorso didattico "A Scuola di OpenCoesione", emerge una ricaduta positiva per l’intera comunità, non solo grazie alla riduzione del tasso di criminalità, ma anche perché “questo contribuisce al superamento dei pregiudizi che spesso etichettano le persone che si trovano in regime di detenzione”.
Grazie alle politiche di coesione, è possibile garantire valide alternative di reinserimento sociale ai detenuti/e e immaginare di avere una possibilità concreta di riabilitarsi fuori dal carcere. “Vale la pena” è un esempio di inclusione che il terzo settore, le istituzioni e la cittadinanza rendono concreta attraverso la costruzione di una solida rete di supporto alle persone svantaggiate.