Storie di progetto

Tesori nascosti del Mediterraneo: turismo sostenibile tra natura e tradizioni

Il progetto in breve

Tesori nascosti del Mediterraneo: turismo sostenibile tra natura e tradizioni - infografica

La storia del progetto

C'è un Mediterraneo meno conosciuto, lontano dalle consuete rotte delle città d’arte e delle spiagge più rinomate. Un luogo fatto di borghi incastonati tra montagne, valli rigogliose e tradizioni antichissime. È qui che ha preso vita Tesori nascosti del Mediterraneo, progetto finanziato con fondi della coesione europea pari a 1 milione 160 mila euro, nell’ambito del programma transfrontaliero Interreg Italia-Francia Marittimo, con l’obiettivo di valorizzare le risorse turistiche e ambientali delle aree interne che si affacciano sul Mediterraneo.

Richiamando espressamente l’esigenza di innescare una spirale virtuosa di sviluppo economico locale e accrescere, allo stesso tempo, la competitività internazionale degli operatori e fornitori di servizi turistici già attivi sul territorio o in fase di costituzione, il progetto ha dato forma a un network di piccole e piccolissime imprese operanti nel settore e insediate in aree interne e “nascoste”, attraverso l’aggregazione in reti locali poi riunite in una macro-rete transfrontaliera – con capofila l’ente “Genova Torna in villa” – grazie alla quale è stato sviluppato un modello innovativo di turismo in grado di coniugare residenzialità, natura e cultura, anche con l’intento di dare risposta alla crescente richiesta di turismo “lento”.

Hanno così preso forma proposte turistiche integrate di ospitalità diffusa, alternative ai tradizionali circuiti alberghieri, che hanno trasformato case vacanza, bed & breakfast, agriturismi e dimore storiche in nodi di una rete ricettiva capace di offrire ai viaggiatori percorsi di trekking immersi nella natura, escursioni in bicicletta, degustazioni di prodotti locali e laboratori artigianali.

In particolare, nel progetto sono state coinvolte cinque aree interne che si affacciano sul Mediterraneo, ciascuna con una propria identità forte e distintiva.

Valli Parco Aveto (Liguria). Ph. sito progetto

In Liguria, “Tesori nascosti del Mediterraneo” ha coinvoltole le Valli Genovesi, che custodiscono antiche residenze liberty ma anche borghi medievali e sentieri immersi nei boschi, e più a est le Valli del Parco dell'Aveto, che disegnano un'altra faccia della Liguria, con boschi millenari e paesaggi modellati dal tempo, dove la cultura contadina si intreccia con una grande biodiversità.

L’iniziativa transfrontaliera ha avuto inoltre il merito di ridare slancio al cuore antico della Sardegna, rappresentato dai territori della Barbagia e del Mandrolisai, con i loro paesaggi selvaggi disseminati di vigneti e di testimonianze di civiltà lontane, come gli antichi menhir di Biru e’Concas. Qui, la rete di imprese ha dato vita a escursioni guidate non solo per esplorare la natura incontaminata, ma anche per avvicinarsi alle tradizioni artigianali, come la tessitura e la lavorazione del legno, ancora oggi tramandate di generazione in generazione.

Evisa (Corsica), Ph. sito progetto

In Corsica, infine, sono state coinvolte due municipalità poco note ai più: il piccolo villaggio di Tolla, immerso nella valle di Prunelli, dove il network di imprese ha creato programmi di attività acquatiche e passeggiate panoramiche nell’area del suo suggestivo lago artificiale, ed Evisa, paese arroccato a 850 metri d’altezza sul Monte Cinto, rinomato per le sue tipicità gastronomiche, come castagne, salumi, formaggi e miele, prodotte secondo le antiche ricette locali.

Per rendere più facilmente fruibile e riconoscibile sui mercati internazionali il modello creato nell’ambito del progetto, la rete di imprese ha orchestrato una forte attività di promozione sui social media dei partner e organizzato la partecipazione di diversi operatori del network ad alcune manifestazioni internazionali soprattutto nel Nord Europa, dove è più marcata la domanda di vacanze “slow” ad alto contenuto esperienziale. Sono stati inoltre organizzati eventi dedicati nei territori interessati dall’iniziativa, nonché creati gruppi di lavoro locali per il recupero e la messa a disposizione di case vacanza e per l’identificazione di prodotti tipici con potenzialità di scambio fra le diverse aree coinvolte nel progetto.

“Tesori del Mediterraneo” è anche un marchio, con un logo disegnato ad hoc per identificare l’iniziativa. E siccome, si sa, l’unione fa la forza, l’auspicio è quello di coinvolgere in futuro tutti i Comuni dell’entroterra europei che vorranno beneficiare dell’opportunità di far parte di una rete internazionale che agisce in nome di un turismo più lento, più consapevole e più rispettoso delle comunità ospitanti.