Data Card - Cohesion policy and technologies for greener navigation.

29/09/2022

“Tra le sfide più urgenti per gli oceani e l'ambiente ci sono il cambiamento climatico, i rifiuti marini e la conservazione della biodiversità, per questo il World Maritime Theme scelto quest'anno è stato scelto per evidenziare le iniziative volte ad affrontarle” scrive Kitack Lim, segretario-generale dell’International Maritime Organization (IMO) presentando l’appuntamento del 29 settembre. Il tema è infatti “Nuove tecnologie per una navigazione più ecologica” (New technologies for greener shipping), a cui già nel ciclo di programmazione 2014-2020 la politica di coesione ha dedicato grande attenzione, in particolare nell’ambito della cooperazione territoriale europea, ma non solo. 

Secondo Lim, una riflessione su ciò che può rendere la navigazione più ecologica offre l'opportunità di promuovere innovazione inclusiva, ricerca e sviluppo, cooperazione tecnologica e di mostrare soluzioni per la decarbonizzazione. “Queste ambizioni - scrive il segretario IMO - andranno a beneficio di tutti, nessuno sarà lasciato indietro”. Il percorso descritto da Lim contribuirà all'attuazione dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, “in particolare l'SDG 13 sull'azione per il clima, l'SDG 14 sull'uso sostenibile degli oceani, mari e delle risorse marine, l'SDG 9 su industria, innovazione e infrastrutture e l'SDG 17, “che sottolinea l'importanza dei partenariati e dell'attuazione per raggiungere tutti gli Obiettivi”.

Il testo dell’accordo di partenariato 2021-2027 tra l’Italia e la Commissione europea, approvato a metà luglio, sottolinea l’indirizzo della politica di coesione italiana e prevede che “partendo dalla capitalizzazione delle migliori progettualità Interreg 2014-2020, in particolare in chiave di rilevanza e sostenibilità, saranno promosse azioni di supporto alla programmazione coordinata tra Obiettivi ‘Investimenti per l'occupazione e la crescita’ (IOC) e ‘Cooperazione territoriale europea’ (CTE) funzionali all’individuazione della scala di intervento più adeguata”. 

La sfida è quella di una riduzione delle emissioni globali legate al settore della navigazione, che - secondo dati diffusi dalla Commissione europea - nel 2018 “hanno rappresentato 1.076 milioni di tonnellate di CO2 e sono state responsabili di circa il 2,9% delle emissioni globali causate dalle attività umane”. A livello europeo, il trasporto marittimo è un'importante fonte di emissioni di CO2, rappresentando il 3-4% delle emissioni totali di CO2 dell'UE, ovvero oltre 144 milioni di tonnellate di CO2 nel 2019. L’esigenza di agire è legata ad alcune proiezioni secondo cui le emissioni del settore trasporto marittimo potrebbero aumentare entro il 2050 tra il 90% e il 130% (rispetto al 2008), mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi. 

La Commissione europea ha stabilito nel 2013 una Strategia di riduzione delle emissioni, rafforzata nel 2021 con l’approvazione del pacchetto di misure “Fit for 55”, nell’ambito dell’European Green Deal. La strategia legata al settore del trasporto marittimo si realizza in 3 fasi consecutive. La prima è quella che prevede il monitoraggio, la comunicazione e la verifica delle emissioni di CO2 delle grandi navi che utilizzano i porti dell'UE. La seconda porta a stabilire obiettivi di riduzione dei gas a effetto serra per il settore del trasporto marittimo. La terza vede ulteriori misure, comprese quelle basate sul mercato, nel medio e lungo termine. Sono ambiti, in particolare il secondo, che vedono l’apporto fondamentale della politica di coesione, anche attraverso i progetti monitorati sul portale OpenCoesione e raccontati in questa DataCard.

6 PROGETTI