SINTESI DEL PROGETTO
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Open Data PON REC
Il progetto mira a potenziare il Polo Scientifico Tecnologico "Magna Grecia" di Taranto, istituito un anno fa da parte del Sistema di Ricerca locale (Università degli Studi "Aldo Moro", Politecnico di Bari, CNR, ARPA Puglia), con la formale adesione del Comune e della Provincia di Taranto, del Consorzio Area di Sviluppo di Taranto, della Confindustria e della Camera di Commercio. La città è purtroppo conosciuta, a livello nazionale ed anche internazionale, per lo stato di grave inquinamento che la caratterizza, sia terrestre (aria e suolo) che marino, a causa della presenza di industrie pesanti sul territorio (Acciaierie, Raffinerie, Cementifici, Tubifici, porto industriale ecc.).Il progetto del Polo Scientifico Tecnologico (in futuro PST) nasce pertanto dall'esigenza di capovolgere il paradigma di "Taranto=città inquinata" in quello di "Taranto= città per la ricerca sull'inquinamento". Fondamentale è stata la presenza sul territorio del sistema universitario e di ricerca nazionale: le due Università, il Politecnico, il CNR. Le due Università baresi, ormai da venti anni, hanno investito su Taranto con l'istituzione di sedi decentrate, tutte a contenuti tecnico-scientifici e culturali connessi alle problematiche ambientali (CdL in Scienze Ambientali, Ingegneria dell'Ambiente e del Territorio, Economia e Giurisprudenza a indirizzo ambientale) che sommate a quelle di Informatica e di Veterinaria, nonché di Ingegneria Civile e Meccanica, hanno trasformato la città tarantina in una città universitaria.Allo stato attuale, i laboratori esistenti in loco sonodotati di strumentazione molto modesta per la realizzazione delle analisi ambientali richieste dal territorio, determinando un sistematico e progressivo spostamento delle analisi presso analoghe sedi baresi;con questo progetto PON è pertanto richiesta la messa a disposizione in loco di tutte le attrezzature ed infrastrutture in grado di permettere interventi autonomi direttamente sul territorio. L'urgenza di dover realizzare questo PST è dettata altresì dallo stato di salute della popolazione locale a causa della presenza in varie matrici ambientali di sostanze inquinanti quali diossine, benzo-a-pirene, metilmercurio, ecc. C'è da evidenziare inoltre che gli Enti Locali stanno predisponendo tanto una struttura fisica che potrà ospitare il PST tanto una struttura logistica (società di startup), per cui questo potenziamento richiesto andrà perfettamente ad integrarsi con gli scenari futuri. Avendo preso come modelli Poli Scientifici realmente operanti ed in attivo in Italia (es. l'Area Science Park di Trieste), si comprende come il vero motore dell'iniziativa vada ricercato nel sistema industriale tarantino, che recentemente ha costituito il Distretto Produttivo per l'Ambiente e per il Riciclo (DIPAR), sponsor della presente iniziativa. Il progetto prevede pertanto l'acquisizione di strumentazione nei vari settori della ricerca ambientale previsti nel progetto scientifico del PST, nonché di infrastrutture di tipo orizzontale a servizio dei vari laboratori (chimici, tecnologici, biologici, geologici, geofisici, ambientali, ecc…), quali ad esempio il Centro di Calcolo o la piattaforma di e-learning,in modo da garantire una formazione a distanza distribuita anche nelle aziende, neltessuto industriale, nelle Scuole (es. settore dell'Educazione Ambientale già istituito dall'UNIBA a Taranto), nelle infrastrutture per la formazione di competenze giuridiche, socio economiche e culturali.