Storie di progetto

Bythos: economia blu per la salute umana

Il progetto in breve

Bythos: economia blu per la salute umana - infografica

La storia del progetto

Quando si parla di blue economy, solitamente si fa riferimento ad attività economiche legate agli oceani e ai mari, una definizione che copre un'ampia gamma di settori di intervento consolidati ed emergenti. Il progetto BYTHOS, finanziato per circa 2 milioni di euro nell'ambito del Programma Interreg V-A Italia-Malta del ciclo 2014-2020 e coordinato dall’Università degli Studi di Palermo, ha studiato e realizzato biomolecole a scarti di pesce per l'industria cosmetica e l'acquacoltura, ed è in linea con le indicazioni formulate nel 2021 dalla Commissione europea per un'economia blu sostenibile nella Ue. A partire da questo nuovo approccio, le attività marine sono allineate agli obiettivi del Green Deal europeo, garantendo coerenza tra i principali settori dell'economia blu, cioè l'acquacoltura, la pesca, l'energia pulita, il trasporto marittimo, la navigazione, la cantieristica e il turismo costiero.
 

Scarti di orata
Gli scarti di una macchina per sfilettare le orate. Potrebbero essere utilizzati
come fonte di collagene o di proteine per l'alimentazione dei pesci
(fonte: pagina Facebook BYTHOS)

Nella Comunicazione COM(2021) 240 della Commissione europea viene sottolineata l'importanza di ricerca e innovazione marine e marittime, "essenziali per realizzare l'ambizione dell'Unione europea di conseguire la neutralità climatica entro il 2050, proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini e rendere l'economia blu una fonte di idee e di azioni in grado di stimolare l'innovazione sostenibile". 

BYTHOS va proprio in questa direzione, perché affronta il problema dello smaltimento dei rifiuti organici provenienti dal settore ittico e della ristorazione con l’obiettivo di creare valore economico attraverso processi virtuosi di riciclo e riuso.

Oltre il 60% dei tessuti del pesce, infatti, vengono conferiti in discarica, in quanto considerati dalle industrie come "scarti" della lavorazione del pesce e senza alcun valore economico. Questo si traduce, a livello globale, in una produzione di circa 65,2 milioni di tonnellate di scarti che rappresentano un fattore negativo sia per le aziende, per il costo derivante proprio dallo smaltimento, sia per l’impatto ambientale che generano. 

L’idea alla base di BYTHOS sta proprio nell’invertire tale rotta. Il progetto ha portato alla creazione di un laboratorio congiunto presso l’isola di Lipari (ME), nell'arcipelago delle Eolie: una delle isole minori italiane è così diventata grazie alla politica di coesione protagonista di una storia di innovazione, ospitando ricercatori ed esperti nel campo delle biotecnologie che hanno sviluppato prodotti a base di molecole bioattive (BAM) da scarti di pesce, riducendo la quantità di rifiuti organici che necessitano di un trattamento o della rimozione all'interno di una comunità e arrivando così a creare una catena di valore economico a partire dai rifiuti organici. Il laboratorio - FRAP UNIT, Fish Residue Automated Processing Unit - garantisce impatti sia di natura ambientale sia socio-economica, fornendo nuove opportunità di lavoro in tutto il settore.

Nell'ambito dell'attività di ricerca, la complementarietà delle specie ittiche provenienti dalle due aree geografiche (Sicilia e Malta) ha fornito un’ampia fonte di molecole bioattive di interesse per le industrie biotecnologiche e medicali. La ricerca si è concentrata sulle proprietà antibatteriche, antimicrobiche e anti-tumorali delle molecole estratte dagli scarti di pesce, di grande interesse per l'industria farmaceutica, nutraceutica e cosmetica.

Allo stesso tempo, un ulteriore trattamento degli scarti di pesce rende possibile la produzione di mangimi eco-innovativi per pesci, riducendo così la dipendenza del settore dell’acquacoltura siciliana e maltese dall’acquisto presso fornitori esteri.
 

Ricercatrice BYTHOS
Una delle ricercatrici impegnate nel progetto BYTHOS

Sono due i messaggi chiave del progetto. Guardando agli aspetti legati alla produzione, BYTHOS offre l'opportunità di valutare il valore potenziale degli scarti di pesce per quanto riguarda l'estrazione di collagene marino, di molecole bioattive (attività antimicrobica, antiossidante, antitumorale e rigenerativa delle molecole estratte e purificate) e di oli di pesce Omega 3 e 6. Il collagene marino, in particolare, riveste un ruolo rilevante nel progetto, in quanto è un componente importante nei prodotti cosmetici e per la cura della pelle. Sotto l'aspetto della gestione sostenibile delle risorse, BYTHOS offre strumenti in grado di garantire una “produzione più pulita” nell'industria della pesca e nel settore dei servizi alimentari in Sicilia e a Malta, minimizzando i rischi associati ai rifiuti per l'ambiente, e promuovendo l'economia circolare e l'uso razionale dei rigetti e degli scarti della lavorazione del pesce, con conseguente riduzione dei costi di trasporto per lo smaltimento dei rifiuti organici nelle isole minori.

Sul sito https://www.italiamalta.eu è possibile leggere e scaricare i documenti relativi a 4 procedure e protocolli per l'estrazione delle molecole bioattive, oltre alle analisi relative alla caratterizzazione degli scarti ittici rese possibili grazie al progetto, che hanno permesso di ottenere "dati sorprendentemente interessanti sull’attività antimicrobica degli estratti totali e acidi degli scarti dell‘industria ittica, aprendo una strada interessante per lo sviluppo di prodotti cosmetico-farmacologici di alto interesse commerciale", come spiega Luigi Inguglia, ricercatore dell'Università di Palermo.

Il progetto BYTHOS – riassume il professor Vincenzo Arizza, Direttore del Dipartimento STeBiCeF dell’Università di Palermo e Principal Investigator del progetto – si distingue per l’approccio innovativo proposto al problema dello smaltimento dei rifiuti organici nell’ambito delle politiche strategiche di economia circolare, sviluppando prodotti a base di molecole bioattive (BAMs) provenienti da scarti del pesce, riducendo la quantità di rifiuti organici e creando, al contempo, una catena di valore economico. I prodotti antibatterici/antimicrobici/antitumorali basati su molecole bioattive (BAM) estratte dagli scarti del pesce sono di grande interesse per l'industria farmaceutica, nutraceutica e cosmetica. Un ulteriore trattamento dei restanti scarti del pesce può essere impiegato per creare mangimi eco-innovativi per pesci, riducendo, così, la dipendenza del settore dell’acquacoltura siciliana e maltese dall'acquisto presso fornitori esteri. Il progetto, infine, ha creato un laboratorio congiunto con l’obiettivo di creare valore economico attraverso lo sviluppo di processi virtuosi di riciclo e riuso dei rifiuti organici provenienti sia dagli scarti di lavorazione del settore ittico che della ristorazione. Il progetto vede il coinvolgimento del Ministry for Sustainable Development, the Environment and Climate Change di Malta, il Department of Geosciences della Faculty of Science della University of Malta, il Comune Di Lipari, il Distretto Turistico Pescaturismo e Cultura del Mare Sicilia, e AquaBioTech Group”.

Il messaggio di BYTHOS, alla fine, è semplice: "Turning fish waste into a resource": trasformare i rifiuti ittici in una risorsa.