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La mobilità sostenibile sotto i riflettori degli studenti di Gallarate (VA)

29/03/2023

l team 3niApedali ha preso parte all’edizione 2020-21 di A Scuola di OpenCoesione monitorando il progetto TI-CICLO-VIA. Si tratta di un intervento transfrontaliero, finanziato nell’ambito del programma INTERREG Italia-Svizzera, per la realizzazione di un sistema di mobilità ciclabile tra Malnate, in provincia di Varese, e Cantello, nel Mendrisiotto. Obiettivo del progetto, il cui valore complessivo è pari a 2,33 milioni di euro, è la realizzazione di una infrastruttura al servizio del turista ma non solo, perché anche tra i residenti ci sono tanti cittadini che ogni giorno attraversano il confine tra la Lombardia e il Canton Ticino per ragioni di lavoro e che potrebbero farlo sulle due ruote.
È per questo, probabilmente, che dopo aver scelto di indirizzare su questo progetto il monitoraggio civico, i ragazzi e le ragazze di 3niApedali - che erano alunni della classe terza dell'istituto “Da Vinci-Pascoli” di Gallarate (VA) e oggi sono iscritti all’ultimo anno - hanno ricevuto lo stimolo ad alzare e allargare lo sguardo, “coinvolgendo la scuola per sensibilizzare gli alunni sulla mobilità sostenibile” ricorda Slaviana Gherasimova, una dei membri del team.

In vista della Conferenza sul futuro dell’Europa del maggio 2021, i ragazzi del team hanno sottoposto a tutta la scuola un questionario su Next Generation EU, a cui hanno contribuito con una sezione tutta dedicata alla mobilità dolce, “per capire se i nostri coetanei sono disposti a modificare le proprie abitudini di spostamento” spiega Slaviana. Oltre il 70% degli intervistati, su un campione di quasi mille studenti, “è consapevole che le proprie abitudini possono influire sulla qualità dell’ambiente”, ma per molti c’è un problema: “Pochi vengono a scuola a piedi e in bici” dice Slaviana, sottolineando - tra i problemi individuati - “le strade trafficate e sconnesse, il comportamento degli automobilisti, il peso eccessivo dei libri, la pigrizia”.

Dopo il questionario, qualche studente ha cambiato abitudini? “Abbiamo fatto una presentazione a tutta la scuola alla fine dell’anno scolastico. Speriamo che qualcuno abbia preso maggiore consapevolezza” racconta il suo compagno di classe Matteo Schiavini. Oggi che i ragazzi hanno raggiunto la maggiore età “molti prendono la patente, ma questo non significa, necessariamente, che usino la macchina. Per esperienza personale, io la macchina la uso solo nel fine settimana” spiega ancora Matteo. Gli studenti neo-patentati che raggiungono la scuola in auto, aggiunge, lo fanno spesso con la vettura piena, avendo organizzato una sorta di car-sharing. “Dalle nostre parti - spiega - molti usano il treno, anche per raggiungere i comuni limitrofi, almeno di giorno”.

“Il percorso di monitoraggio civico - dice Matteo -  ha indirizzato le mie scelte come cittadino e il mio atteggiamento nei confronti delle istituzioni, che non sono più soggetti lontani e remoti. Interessandosi e informandosi, partecipando alle varie assemblee, è possibile prender parte o almeno influire sulle decisioni che riguardano tutti noi”.


Daniela Aliverti è l’insegnante che ha accompagnato il lavoro del team. “Siamo stati indirizzati da Europe Direct Lombardia a prendere in esame i progetti finanziati nell’ambito della Cooperazione territoriale europea, ed è emersa nei ragazzi la volontà di affrontare il tema della mobilità sostenibile. Molti, in classe, usano la bicicletta come mezzo sportivo e per questo hanno trovato interessante il progetto TI-CICLO-VIA”. 

I 3niApedali, però, non si sono fermati al monitoraggio civico, lavorando insieme a Politecnico e Università dell'Insubria alla sensibilizzazione sulla mobilità sostenibile. Anche in quest’ambito i ragazzi hanno dialogato con le istituzioni, e dopo il questionario hanno organizzato un evento finale con la partecipazione, tra gli altri, della rappresentanza della Commissione europea a Milano e dell'Ufficio del Parlamento europeo sede di Milano.

Anche se l’intervento è ancora in corso, nel loro report Monithon i ragazzi di Gallarate lo giudicano “molto utile ed efficace”. Hanno compreso, realizzando interviste e sopralluoghi, che a volte mettere a terra un intervento si rivela complesso, a causa di complicazioni inattese che possono minare la fattibilità del progetto (“Si è dovuto ripensare il tracciato originario che prevedeva la realizzazione della nuova ciclovia sul sedime della Ferrovia della Valmorea oggi in disuso. Ferrovie Nord, proprietaria del tracciato, non ha mai formalizzato la dismissione della linea” scrivono, ad esempio. E ancora: “il tracciato prevedeva il passaggio di valico della pista presso S.Margherita-Bizzarone, valico oggi chiuso”).

Anche per questo, sottolineano, un “punto di forza è il coinvolgimento delle scuole e di numerosi attori del territorio". “Nel nostro piccolo, avendo sposato in pieno l’obiettivo di promuovere la mobilità lenta, abbiamo coinvolto l’intera popolazione studentesca della nostra scuola. Intendiamo quindi mobilitarci per sensibilizzare i nostri coetanei. Su di noi l’impatto del progetto è stato forte, e ci ha resi cittadini più consapevoli”.

Il lavoro dei ragazzi non si è fermato qui. Il team è stato invitato a disseminare la propria ricerca di monitoraggio civico in diversi contesti nazionali e internazionali, tra cui l’evento “Engaging citizens and civil society in Interreg”, organizzato nel marzo 2022 dal Programma INTERACT dell’Unione europea, durante il quale gli studenti hanno saputo testimoniare efficacemente, ancora una volta, il valore della cittadinanza attiva.

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