A Melegnano (MI) l'IIS Benini promuove la legalità e il valore dei beni confiscati
Oggi l’appartamento confiscato alla criminalità organizzata in via della Liberazione nel comune di Peschiera Borromeo è gestito dalla Libera Compagnia di Arti & Mestieri Sociali ed è una comunità mamma-bambino. Probabilmente la tenacia e la disseminazione effettuata qualche anno fa dagli studenti e dalle studentesse dell’IIS Vincenzo Benini di Melegnano (MI) sul tema dell’antimafia e dei beni confiscati ha accelerato il processo di assegnazione.
L’esperienza di monitoraggio civico del Team XRacket, infatti, si inserisce in un percorso di educazione alla legalità, al rispetto dei diritti umani e all’uguaglianza di opportunità che caratterizzano la storia dell’Istituto scolastico sin dagli anni 80.
Una storia che si contraddistingue per l’impegno e la sensibilità dei suoi protagonisti e che rende virtuosa una scuola pioniera in Lombardia per la promozione di progetti che riguardano la lotta alla criminalità organizzata e la cittadinanza attiva, anche secondo uno studio realizzato tra il 2016 e il 2017 da un gruppo di ricercatori della Facoltà di Scienza politiche dell’Università di Milano finanziato dal MUR, sulla "Storia dell'educazione alla legalità nella scuola italiana".
Ed è questa la strada che hanno percorso nell’anno scolastico 2018-2019 i ragazzi e le ragazze della 3b, che durante la sesta edizione di A Scuola di OpenCoesione hanno deciso di monitorare il funzionamento della piattaforma per la destinazione dei beni confiscati, Open RE.G.I.O. Un portale specchio di una strategia che parte da un rapporto nuovo con i Coadiutori dell’ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata), con le Prefetture, l’Agenzia del Demanio, con gli Enti e le Associazioni e tutti i soggetti pubblici e del partenariato privato che a vario titolo si interessano della complessa materia dei beni sequestrati e confiscati.
Un argomento, questo, che è stato oggetto di diversi approfondimenti su OpenCoesione (vedi, per esempio le Data Card Politiche di coesione e beni confiscati e I beni confiscati, le politiche di coesione e il PNRR).
Lo hanno scelto subito dopo essere stati informati di un viaggio di istruzione a Palermo, organizzato per approfondire i temi legati all'antimafia, dove gli studenti hanno successivamente visitato la città con l’Associazione Addiopizzo, che li ha fatti incontrare con i cittadini e i commercianti impegnati nel denunciare e combattere quotidianamente la mafia.
Grazie all’indagine condotta, e dopo aver raccolto moltissime informazioni sulle procedure di destinazione, il Team ha approfondito il travagliato percorso che ha preceduto l’approvazione della legge che ha consentito l’uso sociale dei beni confiscati, orientando il proprio racconto su come uno spazio criminale possa davvero diventare un faro per tutta la comunità. Di contro gli studenti hanno constatato poca consapevolezza da parte dei cittadini, oltre alle numerose difficoltà che possono verificarsi anche ad assegnazione avvenuta. Per esempio, alcuni beni che vengono assegnati per funzioni sociali non sono spesso condivisi dai residenti.
“Nell’ambito del monitoraggio civico sul funzionamento della piattaforma Open RE.G.I.O., abbiamo individuato dei beni confiscati nella nostra zona: tra questi lo spazio di viale Padova a Milano assegnato a una radio o la villa di Mombretto destinata al centro per la cura dell’autismo. Mentre l’appartamento di Peschiera Borromeo che avevamo visitato rischiava di non essere assegnato - racconta la professoressa Monica Masoch - perché alcuni condomini non accolsero con entusiasmo l’apertura di un Housing sociale proprio per i rumori che avrebbero potuto provocare gli ospiti. Fu allora che i miei studenti rifletterono su una strategia per arginare questo tipo di problemi: progettare uno storytelling efficace per un coinvolgimento concreto e attivo della popolazione nella fase di scelta della destinazione del bene”.
La classe, vincitrice della Menzione speciale “Dimensione nazionale della ricerca” nell'annualità 2018-2019, grazie al progetto ASOC ha compreso quanto sia necessario coinvolgere i cittadini nel processo decisionale spesso demandato esclusivamente alle amministrazioni locali. A percorso concluso, ha continuato a collaborare con l’Associazione Libera, partecipando a eventi tematici e di diffusione della cultura della legalità come la biciclettata alla scoperta dei beni confiscati, con l’obiettivo di contribuire a trasmettere l’importanza della lotta alla criminalità organizzata.
Nel corollario dei numerosi percorsi educativi promossi dall’Istituto scolastico, come “Impresa in Azione”, un progetto di educazione all’imprenditorialità che ha visto gli studenti e le studentesse realizzare un braccialetto finalizzato a sensibilizzare i cittadini sul tema dei soprusi o “Scopri il Bene”, Festival durante il quale le classi hanno simulato un processo sotto la guida delle volontarie di Libera presso la sede della cooperativa Zero5 a Milano, ASOC si inserisce perfettamente, fornendo loro la possibilità di approfondire le dinamiche e gli iter che contribuiscono al successo di un percorso di restituzione di un bene alla comunità, per fruirne insieme, per rinascere.